Sophos, società leader a livello mondiale nel
settore della sicurezza informatica e nella tecnologia di controllo
dell'accesso alla rete (NAC), ha pubblicato il nuovo rapporto sui dodici
Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di mail spazzatura nel primo
trimestre del 2009. Gli Stati Uniti confermano il loro predominio
incontrastato, totalizzando oltre il 15% dei messaggi di spam in
circolazione a livello mondiale. La Gran Bretagna, invece, esce dalla
classifica per la prima volta in due anni, piazzandosi in 14ma posizione con
il 2,1% dello spam inviato nel mondo.
Il Brasile registra l'aumento più significativo, balzando dal quarto al
secondo gradino rispetto allo scorso trimestre. Dal Brasile proviene
attualmente oltre il 10% delle mail di spam contro il 4,3% dello stesso
periodo dello scorso anno. Anche la Germania non figura più nella
classifica, mentre la Polonia e la Colombia rientrano nei primi dodici posti
per la prima volta rispettivamente dal secondo e terzo trimestre del 2008.
I dodici Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di spam a livello
mondiale tra gennaio e marzo 2009 sono i seguenti:

"Gli Stati Uniti hanno compiuto passi avanti verso la riduzione del volume
di spam rispetto al precedente trimestre, in cui i PC a stelle e strisce
hanno inviato quasi un quinto di tutti i messaggi di spam in circolazione",
ha dichiarato Walter Narisoni, Sales Engineer Manager di Sophos Italia. "Il
dato scoraggiante è rappresentato dalla scalata in classifica del Brasile.
Non è un segreto che il Paese sia stato associato per lungo tempo al crimine
informatico, in particolar modo alla diffusione dei Trojan bancari, ma una
simile impennata potrebbe anche essere una conseguenza dello scivolone in
classifica della Cina. In ogni caso, è certamente una tendenza da tenere
sotto stretta sorveglianza".
Vero e proprio flagello della posta elettronica, lo spam rappresenta ben il
97% di tutte le mail che arrivano nei server di posta aziendali, consumando
risorse e causando spreco di tempo e perdita di produttività. Metodo
largamente utilizzato per vendere merci contraffatte o illegali, tutto lo
spam esistente proviene praticamente da computer infettati da malware
(chiamati bot o zombie) e controllati da criminali informatici chiamati "bot
herder" (creatori della botnet o rete di computer zombie ). Senza volerlo,
gli utenti possono far sì che i propri PC entrino a far parte di una botnet
in parecchi modi, ad esempio cliccando sui collegamenti malevoli contenuti
spesso nei messaggi di spam distribuiti dalle botnet. L'unico modo per
utenti e amministratori di ridurre il rischio di violazione è quello di
utilizzare una protezione antispam e antivirus, e accertarsi che software e
hardware siano aggiornati con le patch di sicurezza più recenti.
"La vera causa del fenomeno dello spamming va ricercata nel comportamento
degli utenti, che non sempre cancellano automaticamente queste mail a
vista", ha aggiunto Narisoni. "Dopo tutto non è possibile che le persone non
acquistino prodotti pubblicizzati tramite messaggi di spam. Se così non
fosse, in mancanza di profitti, i criminali che si nascondono dietro le
botnet non tarderebbero a desistere. Ormai gli utenti dovrebbero sapere bene
che acquistando prodotti dagli spammer contribuiscono ad alimentare il
fenomeno. Per non parlare del fatto che consegnano i propri dati personali
nelle mani di truffatori informatici. Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a
non comprare mai e poi mai dagli spammer».
Sul fronte dei continenti l'Asia continua a dominare la classifica,
totalizzando oltre un terzo delle mail spazzatura identificate a livello
mondiale. Sebbene gli Stati Uniti detengano la maglia nera tra i Paesi
produttori di spam, il Nord America nel suo complesso ha ridotto il volume
di spam rispetto al trimestre precedente, scivolando dal secondo al terzo
posto.
La distribuzione geografica dello spam per continente da gennaio a marzo
2009 è la seguente:

Sophos raccomanda alle aziende di aggiornare automaticamente la protezione
antivirus e di implementare una soluzione integrata sui gateway web e di
posta per tutelarsi da virus e spam.